Comunicati Stampa 2018

29.08.2018

Informazione

CH-Zurigo – 29 agosto 2018 – Il Consiglio di fondazione dell’organizzazione non governativa e ambientale Green Cross Svizzera e la direttrice Nathalie Gysi hanno deciso di comune intesa di terminare il rapporto di lavoro.

 

Il Consiglio di fondazione ringrazia la signora Gysi per il suo pluriennale impegno a favore di Green Cross Svizzera e le augura ogni bene per la sua vita professionale e privata.

 

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07.08.2018

Le donazioni ricevute da Green Cross Svizzera sono aumentate a CHF 14,4 milioni

CH-Zürich – 7. August 2018
Green Cross Schweiz steigerte Spendeneinnahmen auf CHF 14,4 Millionen PDF (.pdf)

 

CH-Zurich – 7 août 2018
Les recettes de dons de Green Cross Suisse sont passées à CHF 14,4 millions PDF (.pdf)

25.07.2018

Spettacolo teatrale sulla Carta della Terra a Uster, Winterthur, Zurigo, Berna, Wimmis e Thun

CH-Zürich – 25. Juli 2018
Theaterperformance über die Earth Charta in Uster, Winterthur, Zürich, Bern, Wimmis und Thun PDF (.pdf)

 

CH-Zurich – 25 juillet 2018
dans une pièce de théâtre sur la Charte de la Terre à Uster, Winterthour, Zurich, Berne, Wimmis et Thoune PDF (.pdf)

 

05.07.2018

Progetto di trattato accolto favorevolmente

CH-Zürich – 5. Juli 2018
Unterbreiteter Vertrag für eine Massenvernichtungswaffen freie Zone im Mittleren Osten befürwortet PDF (.pdf)

 

CH-Zurich – 5 July 2018
Draft treaty for a weapons of mass destruction free zone in the Middle East welcomed PDF (.pdf)

 

CH-Zurich – 5 juillet 2018
Approbation du traité soumis pour la création d’une zone exempte d’armes de destruction massive au Moyen-Orient PDF (.pdf)

 

Treaty – Weapons of Mass Destruction Free Zone in the Middle East – June 2018

13.06.2018

6,4 milioni di persone sono in pericolo a causa dell’estrazione e dell’uso dell’uranio

CH-Zurigo – 13 giugno 2018 – Basandosi sui risultati di tale studio, Green Cross Svizzera sollecita i gruppi estrattivi che operano in Africa, Australia, Canada e Stati Uniti a chiudere i loro siti uraniferi secondo il principio di causalità («chi inquina, paga»), in modo che nei prossimi 1000 anni non siano più richieste ulteriori misure di risanamento. Per il risanamento e la chiusura a regola d’arte delle miniere di uranio nei paesi dell’Asia centrale, ed essendo questi ultimi sprovvisti delle necessarie risorse, è però necessario poter contare sul sostegno della comunità internazionale.

 

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